Il progetto liberaldemocratico polacco in Fondazione Einaudi
A Roma dibattito docenti su saggio 'Polonia restituta' di Stasi
Di come i nazionalismi possano compromettere, all'interno e all'esterno dei confini europei e di come, altresì, il progetto liberaldemocratico occidentale costituisca un esito non necessariamente scontato per l'opinione pubblica polacca, si parlerà il prossimo 15 maggio a partire dalle 17.30 presso la fondazione 'Luigi Einaudi' di Roma: ad introdurre i lavori, il segretario generale della fondazione, Andrea Cangini. Ospite, a partire dal suo ultimo saggio 'Polonia restituta' (Il Mulino, 312 pp, 25 euro), sarà il professor Daniele Stasi, docente presso l'università di Foggia, Rzeszòw e Varsavia. A discutere con lui, Renata Gravina, docente presso la Sapienza e ricercatrice della fondazione 'Einaudi' e Gaetano Quagliariello, docente presso la Luiss e presidente della fondazione 'Magna Carta'. Dopo lo storico successo nelle elezioni dell'ottobre scorso, i liberali polacchi devono affrontare questioni interne, quali la stabile prevalenza dei nazionalisti euroscettici nelle elezioni regionali e nei sondaggi, e il braccio di ferro con il presidente della Repubblica Duda. Il ritrovato rapporto di collaborazione e fiducia con l'UE potrebbe non essere sufficiente alla Polonia per chiudere i conti con le tendenze interne antieuropee che trovano una sponda fuori dai confini nazionali nella Bielorussia e soprattutto nella Russia di Putin, la cui minacciosa presenza appare evidente, anche per effetto della tragedia ucraina. Secondo la docente Gravina "il dibattito presso la fondazione Einaudi si proporrà di affrontare il nodo del nazionalismo nell'ottica della storia contemporanea e della storia del pensiero politico polacco e di transitare tale nodo del pensiero europeo nei termini del risvolto che esso ha sull'attualità".
H.Davenport--NG