Nottingham Guardian - Con l'obiettivo strategie comuni anti-crisi, si apre G7 Salute

Con l'obiettivo strategie comuni anti-crisi, si apre G7 Salute
Con l'obiettivo strategie comuni anti-crisi, si apre G7 Salute

Con l'obiettivo strategie comuni anti-crisi, si apre G7 Salute

Ad Ancona dal 9 all'11.Sfide da pandemie a antibioticoresistenza

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(di Manuela Correra) Individuare strategie comuni dirette ad affrontare le crisi e le sfide attuali che hanno gravi costi sociali ed economici, dalla minaccia di future pandemie alla emergenza legata all'antibioticoresistenza, "contrastando le disuguaglianze e promuovendo la salute come valore e punto di forza delle nostre società". E' l'obiettivo dei lavori del G7 Salute, che si svolgerà dal 9 all'11 ottobre ad Ancona. Nel capoluogo marchigiano, il ministro Orazio Schillaci ospiterà i ministri della Salute degli Stati membri del G7 (Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d'America), con la partecipazione anche dell'Unione Europea, rappresentata dal presidente del Consiglio europeo e dalla presidente della Commissione europea, oltre ai ministri della Salute dei Paesi ospiti: Albania, Brasile, India, Sudafrica e Arabia Saudita, e ai rappresentanti di organizzazioni internazionali quali la Fao, l'Oms e l'Ocse. I lavori si concentreranno su tre tematiche principali: architettura sanitaria globale e prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie; invecchiamento sano e attivo attraverso la prevenzione lungo tutto l'arco della vita e l'innovazione (come la telemedicina e l'intelligenza artificiale); approccio One Health, con particolare attenzione alla resistenza antimicrobica. E proprio quest'ultimo fenomeno rappresenta, secondo Schillaci, la "nuova pandemia" che è già in atto: "Abbiamo circa 36.000 morti l'anno in Europa per questo, purtroppo un terzo in Italia, quindi dobbiamo porre attenzione all'uso degli antibiotici ed evitare il fai da te. Questo sarà un argomento che affronteremo al G7 e sul quale puntiamo molto per evitare che ci siano 40 milioni di morti nel mondo", ha spiegato oggi il ministro. Altro 'pilastro tematico' del prossimo G7 Salute sarà la One Health, ovvero l'interconnessione tra salute umana, animale ed ambientale. Come ha mostrato la recente pandemia Covid-19, ha sottolineato Schillaci, "la salute oggi va vista in maniera moderna a 360 gradi. Bisogna tener conto di tutte le interconnessioni perché la salute è una". Fari puntati anche sull'invecchiamento in salute, considerando che l'Italia post-Covid è tornata ad essere il secondo Paese al mondo per aspettativa di vita. "Ma è importante insegnare sin da bambini un corretto stile di vita. Perché vogliamo che i cittadini italiani, non solo vivano di più, ma anche meglio. Questo serve anche per ridurre il numero di malati e continuare ad avere un sistema sanitario per chi ha bisogno", ha aggiunto. I ministri della Salute del G7 concluderanno l'incontro sottoscrivendo un memorandum in cui si impegnano ad affrontare le principali sfide sanitarie. Sarà anche una importante occasione di confronto e gli altri paesi, ha sottolineato Schillaci, "guardano con molta attenzione al nostro Sistema Sanitario Nazionale, ovvero un sistema universalistico che cura ogni giorno i cittadini gratuitamente: è un bene che dobbiamo assolutamente conservare". A pochi giorni dall'appuntamento, tuttavia, non mancano le polemiche. Secondo la Cgil, che ha stilato il report ''Verso il G7 della Salute', "poco serve la vetrina del G7 senza scelte coerenti". L'Italia, afferma il sindacato, "si presenta con importanti annunci e buoni propositi che purtroppo registrano una distanza imbarazzante con i ritardi e i tagli imposti alla Missione 6 Salute del Pnrr. Annunci che non trovano alcuna coerenza con le politiche sanitarie del governo Meloni, tutte incentrate sulla riduzione del Ssn, sulla contrazione del perimetro pubblico e sulla messa in discussione del diritto alla salute". Ed ancora: "Il nostro è l'unico Paese del G7 nel quale, rispetto a 10 anni fa, la spesa sanitaria in rapporto al Pil è diminuita e si attesta come la più bassa dei sette Paesi, con un esiguo e preoccupante 6,2%". Se il Servizio sanitario è "un modello", allora il governo "ci investa davvero", è il monito del sindacato: "Ciò che serve - conclude - è allineare la spesa sanitaria pubblica italiana alla media dei Paesi più avanzati, come Germania, Francia e Gb".

G.Lomasney--NG