Al via un progetto di studio sulle proteine 'disordinate'
Coordinato dall'Università di Padova, analisi anche con IA
Ha preso il via oggi, all'Università Eötvös Loránd di Budapest (Ungheria) l'incontro di apertura di un progetto di ricerca internazionale che ha l'obiettivo di proporre nuove metodologie per lo studio delle proteine "intrinsecamente disordinate" (IDPs), una classe di proteine fondamentali per molti processi biologici, che sono ancora oggi poco comprese. Coordinato dal laboratorio "BioComputing UP" del Dipartimento Scienze Biomediche dell'Università di Padova, diretto da Silvio Tosatto, il progetto "IDPfun2" coinvolge sette istituzioni europee e cinque argentine, e ha ottenuto un finanziamento di 1,6 milioni di euro dall'Unione Europea, nell'ambito del programma Horizon Europe attraverso le azioni Marie Sklodowska Curie Staff Exchange. Si tratta del proseguimento di un precedente progetto, concluso nell'agosto 2023, in cui si esplorerà le proprietà e le funzioni delle IDPs, con l'obiettivo di approfondire il loro ruolo in malattie come il cancro, le malattie neurodegenerative e altre condizioni patologiche complesse. Le proteine disordinate sfidano il tradizionale paradigma della biologia strutturale, secondo cui una proteina deve avere una forma ben definita per svolgere la sua funzione. La loro capacità di adattarsi a contesti molecolari diversi le rende estremamente difficili e interessanti da studiare. Grazie ai recenti sviluppi nell'uso dell'intelligenza artificiale per la previsione della struttura delle proteine, il progetto potrebbe rappresentare un passo decisivo per comprendere meglio come queste proteine disordinate interagiscono e come possano essere coinvolte in malattie e processi biologici fondamentali. "Questo primo meeting - afferma Tosatto - ha evidenziato l'importanza di combinare approcci sperimentali e computazionali per comprendere meglio il ruolo di queste proteine in diverse patologie umane, e quanto sia fondamentale condividere queste conoscenze con l'intera comunità scientifica. L'entusiasmo riscontrato tra i partner ci suggerisce che IDPfun2 potrà sviluppare nuove conoscenze e strumenti innovativi che saranno risorse chiave per la ricerca, quella medica in primis, a beneficio di tutta la cittadinanza. L'approccio collaborativo di IDPfun2 è uno degli aspetti più promettenti del progetto".
N.Handrahan--NG