Malaria, prime resistenze in bimbi a farmaco salvavita in Africa
Andreoni, notizia molto preoccupante. Oggi è ancora di salvezza
Documentata in 11 dei 100 bambini africani colpiti da malaria in forma grave e ospedalizzati la resistenza parziale al farmaco antimalarico salvavita "artemisinina", sostanza da Nobel (assegnato nel 2015); è la prima volta che si documenta in Africa questa parziale resistenza su bambini con malattia grave. Lo rivela un nuovo studio proveniente dall'Uganda che, dunque, fornisce la prima evidenza del possibile emergere della resistenza a un farmaco salvavita contro la malaria nel gruppo di pazienti che rappresenta la maggior parte delle morti per malaria nel mondo: bambini africani affetti da infezioni gravi. Lo studio, presentato al Meeting Annuale della American Society of Tropical Medicine and Hygiene e pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA), ha documentato una resistenza parziale al farmaco antimalarico artemisinina in 11 dei 100 bambini, tra 6 mesi e 12 anni, in cura per malaria con segni di grave malattia causata dal parassita della malaria Plasmodium falciparum. "L'artemisina - spiega all'ANSA Massimo Andreoni, Direttore scientifico società italiana di malattie infettive e tropicale - oggi rappresenta l'ancora di salvezza per il trattamento della malaria in quanto il plasmodio è ormai resistente a tanti farmaci usati in passato, quindi l'artemisina è il riferimento per i casi di infezione resistenti ad altri farmaci. La notizia desta grande preoccupazione perché rischiamo di perdere l'arma più importante nei casi in cui le altre armi risultano già spuntate". Il fenomeno deve essere strettamente monitorizzato, continua.
N.Handrahan--NG