Nottingham Guardian - Ossigeno medico inaccessibile per 2 pazienti su 3 nel mondo

Ossigeno medico inaccessibile per 2 pazienti su 3 nel mondo

Ossigeno medico inaccessibile per 2 pazienti su 3 nel mondo

Necessario per 370 milioni di persone ogni anno

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Nel mondo ogni anno quasi 1 persona su 20 ha bisogno di un trattamento con ossigeno medico: per un'operazione chirurgica, per trattare un'insufficienza respiratoria legata per esempio a un'infezione o perché è affetto da una malattia cronica polmonare come la Bpco. Tuttavia, quasi 2 malati su 3 non riescono ad avere accesso a questo trattamento che può essere salvavita. È il dato che emerge da un rapporto internazionale, coordinato dalla University of Melbourne, pubblicato su The Lancet Global Health. L'importanza dell'ossigeno medico e la sua insufficiente disponibilità è stata lampante durante la pandemia, quando migliaia di persone hanno rischiato o perso la vita anche per il mancato accesso a questo presidio. In quella circostanza un gruppo di esperti internazionali ha dato vita alla 'Lancet Global Health Commission on medical oxygen security', il cui lavoro è ora riuscito a tracciare una mappa della disponibilità globale di ossigeno medico. Secondo l'analisi, nel mondo ogni anno circa 370 milioni di persone hanno bisogno di ossigeno. Se in Occidente, le criticità sono limitate, è nei Paesi a basso reddito che la situazione è critica. Qui, circa il 70% di chi ha bisogno di ossigeno per interventi acuti non ha accesso al trattamento; mentre quasi nessuno di quelli che ne hanno bisogno per terapie a lungo termine come per le malattie croniche riesce a ottenere il trattamento. La situazione è particolarmente grave nell'Africa Sub-Sahariana dove ha accesso all'ossigeno solo il 9% di chi ne ha bisogno. Per colmare le lacune, scrivono gli autori, occorrerebbero 6,8 miliardi di dollari l'anno. "L'ossigeno medico è un trattamento essenziale usato da oltre 150 anni. È richiesto a tutti i livelli del sistema sanitario, per bambini e adulti con una vasta gamma di condizioni acute e croniche e per garantire interventi chirurgici e cure perioperatorie sicure", , scrivono gli autori. "Quindi deve essere disponibile a tutti coloro che ne hanno bisogno".

O.Somerville--NG