Kidman, in Babygirl esposta e vulnerabile e ora tremo
Nel film di Reijn il suo rapporto sadomaso con stagista
"Amo indagare le donne, gli esseri umani in tutte le loro sfaccettature, ma oggi sono spaventata di consegnare al mondo questo film così estremo. Mi sento esposta e vulnerabile e ora tremo". Così, tra il serio e il faceto, una splendida cinquantasettenne Nicole Kidman, con coda di cavallo e abito nero, parla al Lido di Babygirl, film ad alto contenuto erotico in concorso a Venezia a firma della regista di origine danese Halina Reijn in cui compare nuda in più di una scena di sesso. nel thriller erotico, che sarà distribuito in Italia da Eagle Pictures, l'attrice interpreta Romy, manager di un'industria robotica, sposata e con figlie, che si trova improvvisamente invischiata in un rapporto sadomaso con un giovanissimo stagista Samuel (Harris Dickinson). Ma il fatto che Romy abbia problemi ("non sono normale", dice più volte) c'è già tutto nell'incipit di Babygirl dove la vediamo prima fare, con apparente soddisfazione, l'amore con il marito Jacob (Antonio Banderas), ma subito dopo avere un vero orgasmo davanti alle immagini di un sito porno. Scopo di Samuel è quello di ribaltare la situazione, da stagista a dominator, facendo attraversare a una donna abituata comandare, come è Romy, tutte le umiliazioni possibili: 'mettiti in un angolo', 'adesso spogliati', 'bevi il latte nella ciotola come un gatto' e, infine 'dimmi: farò tutto quello che vuoi". Un film del genere è stato possibile e ho accettato di farlo perché la regista era una donna e "non c'era sfruttamento, non ho sentito mai sfruttata la mia immagine in Babygirl, raccontare un film così esplicito con una donna dietro la telecamera era una cosa del tutto unica".
O.F.MacGillivray--NG