Media Gb, 'il nuovo album dei Cure è uno dei migliori'
Robert Smith alla Bbc, 'canto perdita delle persone a me care'
'Songs of a Lost World', il nuovo album firmato The Cure uscito oggi a 16 anni di distanza dall'ultimo, ha ricevuto recensioni entusiastiche sui media del Regno Unito, che lo definiscono come uno dei migliori nella lunga storia della band britannica diventata celebre fra gli anni '80 e '90 con successi come 'Boys Don't Cry', 'Close To Me' e 'Friday I'm In Love'. Secondo il Guardian si tratta del loro migliore lavoro dai tempi di 'Disintegration' del 1989 e il gruppo post punk appare "al suo apice artistico", capace ancora di una musica "malinconica e commovente", e di parole dal grande "impatto emotivo". Mentre per l'Independent, il carismatico leader Robert Smith nonostante i suoi 65 anni riesce ad attingere "a una specifica intensità adolescenziale". Anche il Daily Telegraph celebra il ritorno dell'"eroe gotico", passato attraverso un periodo di grandi difficoltà, per la morte di persone a lui molto care, familiari inclusi: il nuovo album è "monumentale, probabilmente uno dei migliori". E il quotidiano 'I' lo definisce un "dono" e "un'opera di una bellezza inquietante che incombe come un antico monumento". Lo stesso Smith in un'intervista alla Bbc ha parlato del difficile periodo trascorso e delle diverse perdite, a partire da quella del fratello maggiore Richard, ricordato nel nuovo album. "La morte purtroppo è sempre più presente ogni giorno. Quando sei più giovane, la rendi romantica. Poi inizia a succedere ai tuoi parenti più stretti e ai tuoi amici. Allora è una storia diversa". E ancora: "L'album dura circa 50 minuti e finisci in un posto diverso da dove hai iniziato". Il frontman dei Cure ha anche affermato che esibirsi dal vivo con le nuove canzoni lo aiuta molto ad alleviare la sofferenza.
L.Boyle--NG