Didone e Enea di Henry Purcell al Ravenna Festival
Direzione musicale di Ottavio Dantone, regia di Pier Luigi Pizzi
Se forse è Penelope il cuore del monteverdiano Ritorno di Ulisse in patria, suo è il lamento che apre l'opera e su di lei si concentra il tema della lunghissima attesa, allora Didone è la vera protagonista dell'opera di Henry Purcell che la Trilogia d'Autunno di Ravenna Festival presenta incastonata in altre pagine del compositore inglese, ovvero la sua ode a Santa Cecilia, patrona della musica. Il 16 novembre alle 20, il Teatro Alighieri accoglie la seconda produzione al debutto di questa Trilogia, con Didone e Enea nel giorno di Santa Cecilia (replica il 19), un originale accostamento di due titoli concepito da Pier Luigi Pizzi e portato in scena con la complicità musicale di Accademia Bizantina guidata da Ottavio Dantone. "È dall'Ode composta per la giornata di celebrazione della patrona della musica che il lavoro prende le mosse - racconta Pier Luigi Pizzi, che cura anche scene e costumi. - Mi piace immaginarla intonata dai giovani allievi di una scuola di musica che improvvisano all'interno dell'Ode stessa la rappresentazione dell'opera dedicata all'amore infelice della regina cartaginese e dell'eroe troiano." In Didone e Enea, l'eroe troiano naufrago a Cartagine (interpretato da Mauro Borgioni) si innamora della sua regina, affidata ad Arianna Vendittelli, ma una maga (Delphine Galou) trama con le sue compagne (Chiara Nicastro e Paola Valentina Molinari) per separare gli amanti.
R.Ryan--NG