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Il pianista Filippo Gorini il 21/2 in concerto a Parma
Con l'orchestra I Pomeriggi Musicali diretta da James Feddeck
Tra i pianisti della nuova generazione un posto da protagonista spetta a Filippo Gorini, che non ha compiuto ancora 30 anni ma è già considerato una stella del concertismo internazionale. L'artista brianzolo, vincitore del Premio Abbiati dei critici musicali italiani come miglior solista del 2022, suonerà il 21 febbraio alle 20.30 all'Auditorium Paganini di Parma nell'ambito della stagione concertistica della Filarmonica Toscanini. Ad accompagnarlo non sarà però l'orchestra di casa ma quella dei Pomeriggi Musicali di Milano con la bacchetta del suo direttore principale, James Feddeck. Il programma, che debutta domani al Teatro Dal Verme di Milano, prevede l'esecuzione di due capolavori della letteratura musicale romantica, il Concerto N. 3 in do minore per pianoforte e orchestra Op. 37 di Ludwig van Beethoven e la Sinfonia N. 4 in do minore D417 "Tragica" di Franz Schubert, "due opere prossime per genesi (composte entrambi a Vienna a quindici anni di distanza) - scrive Raffaele Mellace nelle note di sala - attorno a una medesima, emblematica, tonalità da cui i due autori seppero trarre conseguenze assai distanti". Il Terzo concerto beethoveniano rappresenta un approdo per l'esperienza creativa di un compositore che non ha soltanto fatto propri i modelli di Haydn e Mozart, creando lavori già di alto valore estetico, ma ha ormai acquisito una propria fisionomia riconoscibile. Fu presentato il 5 aprile 1803. La Sinfonia "Tragica" del giovane Schubert, completata il 27 aprile 1816 venne ascoltata per la prima volta soltanto postuma, nel 1849. All'ascoltatore richiede un approccio molto diverso dal confronto con la più celebre tra le sinfonie in do minore, la Quinta di Beethoven. Certo, Schubert nutre in questo lavoro l'ambizione del "fare grande", tramite un'architettura distesa e un'orchestrazione rinforzata (quattro corni, un unicum nel sinfonismo schubertiano).
Y.Byrne--NG